Il Ministero della Transizione Ecologica ha reso noto cheben 64 aziende e associazioni hanno presentato una manifestazione d’interesse verso l’eolico offshore; quest’ultimo, infatti, sarebbe in grado di fornire al Paese un sostegno non trascurabile rispetto alla produzione di energia elettrica rinnovabile. Elemento che contribuisce a segnare la strada verso la decarbonizzazione totale e la lotta alla crisi climatica e ai cambiamenti da essa derivati. Dal sito ufficiale del MiTe, si apprendete che i lavori, volti a fornire lo sviluppo di una nuova generazione di impianti offshore galleggianti, stanno proseguendo.
I progetti degli impianti eolici offshore
Si prevede di collocare le pale eoliche offshore al largo delle coste italiane e quindi privi, inoltre, di impatti paesaggistici. Il MiTe fa sapere che si stanno concludendo i primi giri di incontri bilaterali tra le singole società e i gruppi di società proponenti; pare sia previsto un ulteriore giro di riunioni volto a valorizzare le possibili sinergie derivanti dalla previsione di più impianti nelle medesime aree di mare. Tra gli obiettivi anche quello di raggiungere l’intesa fra i proponenti e quello di condividere lo stato dei lavori con le associazioni di tutela ambientale e gli altri soggetti partecipanti.
Il Ministero della Transizione Ecologica fa sapere, inoltre, che ad oggi sono 64 le manifestazioni di interesse pervenute in merito al progetto; 55 da parte di imprese e associazioni di imprese, 3 da parte di associazioni di tutela ambientale (WWF, Legambiente e Greenpeace) e 7 da altri soggetti (ANEV, Elettricità futura, CNA, CGIL, Università Politecnico di Torino, OWEMES – associazione di ricercatori, CIRSAM – Consorzio Internazionale per lo sviluppo e ricerca adriatico e mediterraneo). In più, almeno 20 delle manifestazioni d’interesse hanno proposto progetti circostanziati; in molti casi questi prevedono impianti eolici offshore flottanti che si collocano a circa 12 miglia dalla costa. 40 progetti totali esaminati, localizzati in prevalenza al largo della Sicilia e della Sardegna, poi lungo la costa adriatica e gli ultimi dieci tra Ionio e Tirreno.
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