Cinque adolescenti australiani hanno presentato denuncia a tre enti delle Nazioni Unite; l’accusa è di violazione dei diritti umani rispetto a a quella che i giovani sostengano sia l’inazione sul clima da parte del governo australiano. Tra i ragazzi, membri della comunità indigena delle Prime nazioni e di quella delle persone disabili; secondo la protesta scritta, come riferisce il sito Guardian Australia, l’obiettivo adottato in merito alla riduzione delle emissioni non rispetterebbe i diritti di tutte le persone giovani nel paese.
Gli adolescenti ritengono che le misure di riduzione delle emissioni entro il 2030 potrebbero diventare la causa di gravi danni per i giovani; quest’ultimi, infatti, potrebbero trovarsi esposti ai rischi derivati dal cambiamento climatico ed essere seriamente compromessi nella salute e nel rispetto dei loro diritti umani.
Le conseguenze dell’inazione sul clima in Australia
Come spiega Ansa, la denuncia dei cinque adolescenti ha ricevuto l’appoggio di avvocati volontari del gruppo Environmental Justice Australia; questa protesta accorata precede di pochi giorni la conferenza sul clima Cop 26 a Glasgow, durante la quale alleati chiave dell’Australia, come Usa e Gran Bretagna, auspicano di vedere miglioramenti nella riduzione delle emissioni. Tuttavia, pare che attualmente l’Australia avrebbe un target per il 2030 di riduzioni del 26-28% rispetto ai livelli del 2005; tale obiettivo sarebbe fortemente criticato perché in contrasto con i pareri scientifici e troppo inadeguato per rallentare in maniera efficace il riscaldamento globale.
Alla luce di quanto detto, il gruppo di giovani chiede ai relatori speciali dell’ONU di premere sul governo di Canberra, affinché si aumentino i target di riduzione delle emissioni per il 2030. Gli adolescenti, inoltre, avanzano un ulteriore richiesta al governo; ovvero, come l’inazione sul clima possa essere coerente con l’obbligo di rispettare i diritti umani dei giovani. Come conferma l’avvocato di Environmental Justice Australia, Hollie Kerwin, l’azione legale sarebbe significativa; i relatori speciali dell’ONU hanno, infatti, il potere investigare sulle violazioni dei diritti umani e di riferire sia alla rappresentanza australiana presso l’ONU che al Consiglio per i Diritti umani dell’Organizzazione.
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