Servizio Civile Ambientale: il nuovo progetto del Ministero della Transizione Ecologica
Il Ministro Cingolani e il Ministro delle Politiche Giovanili Fabiana Dadone firmano un protocollo che risulta piuttosto rivoluzionario
Nasce il nuovo progetto rivoluzionario promosso dal Ministero della Transizione Ecologica e dal Ministero delle Politiche Giovanili: il Servizio Civile Ambientale. Come si legge sulla pagina ufficiale del Mite il Ministro Cingolani e il Ministro Fabiana Dadone hanno firmato un protocollo per dare avvio all’iniziativa. “A disposizione 20milioni per Il Programma quadro che prevede progetti finalizzati alla rivoluzione verde e alla transizione ecologica”.
Il Ministero della Transizione Ecologica specifica anche quali saranno i punti su cui si baserà il progetto; esso intende, nello specifico, promuovere la salvaguardia dell’ambiente attraverso il potenziamento della conoscenza e le attività sul territorio. Inoltre, lo scopo del Servizio Civile Ambientale è anche quello di valorizzare e rivalorizzare la biodiversità.
I punti del Servizio Civile Ambientale
Oltre specificare l’aspetto rivoluzionare del nuovo progetto, il Ministero della Transizione Ecologica, elenca tutti i punti che stanno alla base del progetto. “Aumentare il numero di operatori volontari da impiegare in programmi d’intervento specifici e progetti dedicati alle tematiche ambientali e alla transizione ecologica“, questo il primo punto; il secondo punto invece si proietta come il potenziamento delle conoscenze e competenze degli enti di Servizio civile universale attraverso percorsi di “capacity building”. Il terzo pilastro mira ad aumentare le conoscenze dei volontari in ambito ambientale, sostenibilità e alla transizione ecologica.
L’intento del progetto è anche quello di creare percorsi di formazione, valorizzare la tutela della biodiversità e orientare i giovani verso i green jobs. Un altro punto si interessa alla lotta della spreco alimentare, alla promozione di energie rinnovabili, alla digitalizzazione, alla bioeconomy, allo sviluppo delle nuove tecnologie; grande attenzione inoltre “Alla tutela del patrimonio marino-costiero, la blue economy, la lotta al marine litter, il Green Public Procurement e i Criteri Ambientali Minimi, l’educazione ambientale e allo sviluppo sostenibile“.
Come si legge sulla pagina del Ministero della Transizione Ecologica gli ultimi due punti del Servizio Civile Ambientale sono: “Promuovere, attraverso i giovani operatori volontari, attività educative rivolte alla comunità o a particolari categorie, con l’intento di curare la diffusione della cultura della sostenibilità ambientale e sociale sui temi della green economy; impiegare i giovani operatori volontari in azioni e servizi finalizzati all’attuazione delle azioni comprese nell’ambito delle Strategie nazionali, regionali e locali per lo sviluppo sostenibile, in particolare per organizzazioni private e pubbliche amministrazioni“. Il progetto si prospetta essere una grande risorsa in ambito ambientale; alla conclusione del servizio verrà rilasciata un’attestazione per le competenze acquisite, congiuntamente dal Dipartimento e dal Ministero della Transizione Ecologica.
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