Plastiche monouso, il Consiglio dei Ministri approva la versione italiana della direttiva SUP
Esclusa la messa al bando per gli articoli monouso biodegradabili e compostabili e per i rivestimenti in plastica inferiori al 10% del peso
Il Consiglio dei Ministri di ieri 5 agosto 2021 ha dato il via libera alla versione italiana della direttiva SUP sulla plastiche monouso. E’ uno dei decreti legislativi approvati tra quelli contenenti il recepimento di direttive europee. Il ministro della Transizione Ecologica (MiTE), Roberto Cingolani, ha presentato l’accordo ai membri del Governo per evitare che il nostro Paese fosse sottoposto ad una procedura di infrazione per la mancata attuazione in Italia della direttiva.
Cosa prevede il decreto legislativo sulle plastiche monouso
E’ ammesso l’uso di prodotti con rivestimenti in plastica inferiori al 10% del peso, sia quello di articoli monouso biodegradabili e compostabili realizzati con bioplastiche a partire da materie prime rinnovabili per almeno il 40%. Limite questo che viene innalzato al 60% nel 2024.
Utilizzo di materiali diversi è concesso solo se non esistono alternative riutilizzabili ai prodotti di plastica monouso a contatto con alimenti; oppure in quelle condizioni particolari – come mense o strutture sanitarie ad esempio – in cui sono richieste garanzie specifiche per igiene e sicurezza.
Cosa è la direttiva SUP sulle plastiche monouso
La SUP (in scadenza lo scorso 3 luglio 2021 nel termine per il recepimento) – dove SUP è l’acronimo di Single Use Plastics – è una direttiva UE, la n.904 del 2019 che reca il quadro normativo relativo alla “riduzione dell’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente”, quindi di fatto comprende un divieto o limitazioni alla vendita per articoli monouso in plastica come posate, piatti, cannucce. Il divieto si sposa poi le azioni volte alla maggiore diffusione di plastica riciclata.
L’obiettivo della normativa è contrastare l’utilizzo delle plastiche monouso, dal momento che queste ultimi costituiscono uno dei maggiori fattori di inquinamento dei nostri mari. Le plastiche dopo l’uso vengono spessissimo indebitamente disperse dai consumatori. Per questo il legislatore ha ritenuto maggiormente incisivo un intervento che proibisse direttamente l’immissione sul mercato di alcuni prodotti monouso e limitandone altri.
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