Il triste destino dei succiamiele del reggente: non conoscono più le melodie per corteggiare
Come ci ostiniamo a ripetere, l’uomo ha delle grandissime colpe rispetto alla condizione in cui versano molti dei suoi coinquilini sulla Terra. I nostri comportamenti, spesso rivolti esclusivamente al nostro interesse, finiscono per inficiare sulla vita di moltissime specie, animali o vegetali che siano. Per una volta però, nel caso che stiamo per raccontarvi, la cosiddetta “pressione antropica” c’entra poco. Il succiamiele del reggente, ovvero un piccolo uccello endemico dell’Australia, è molto vicino all’estinzione. Già dal 2015 in effetti la IUCN classifica questa specie come “in pericolo critico“, visto il censimento sempre più al ribasso.
Come dicevamo, gli esseri umani in questo caso sono – almeno in parte – esenti da colpe. Il vero problema del succiamiele del reggente infatti è una vera e propria crisi di memoria. Gli esemplari maschi di questo uccellino infatti ricordano sempre meno le melodie “adatte” a conquistare le femmine. Ciò inevitabilmente comporta delle figliate sempre meno frequenti e, alla lunga, un serio rischio di estinzione.
Conquistare è diventata un’impresa
Questi concetti ce li spiega un’interessantissima ricerca condotta dall’Australian National University, pubblicata su Proceedings of the Royal Society B. Proprio come le canzoni popolari per noi umani, queste melodie vengono tramandate di padre in figlio dagli esemplari di succiamiele del reggente.
Se però oltre il 27% degli esemplari canta canzoni “sbagliate”, è evidente che ci sia un problema. A rincarare la dose anche un buon 12% di uccelli che, nel tentativo di un corteggiamento, hanno improvvisato una replica del canto ascoltato da esemplari di altre specie.
Ogni “dialetto” dei succiamiele del reggente è differente a seconda della zona in cui questi uccelli nascono. Ecco perché risulterebbe davvero complicato tentare una logica di ripopolamento utilizzando degli esemplari cresciuti in cattività. Questi canterebbero invano le loro “canzoni”, non riuscendo comunque nell’intento sperato. Insomma, il succiamiele del reggente sembra avere le ore contate: questa notizia non può che renderci estremamente tristi.
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