Il riscaldamento globale è una delle tragedie della nostra epoca e, pur volendo, ormai possiamo fare ben poco per limitarlo. Il compito dell’uomo, ad oggi, è quello di non aggravare una situazione già di per sé disperata. Le temperature medie salgono e la diretta conseguenza di ciò è lo scioglimento dei ghiacci. Il fenomeno, come ripetiamo spesso, interessa prettamente le calotte polari. Queste non hanno però l’esclusiva: anche i ghiacciai alpini (e non solo) stanno vedendo le loro dimensioni ridursi ad una velocità spaventosa. Inaspettatamente però, oggi vogliamo parlarvi di una sorta di “isola felice” della catena montuosa più alta ed importante d’Europa, cioè le Alpi Giulie.
Per rendere l’idea, parliamo della parte orientale dell’arco Alpino, quella che sorge tra Friuli Venezia Giulia e Slovenia. In questo contesto la tendenza è stranamente all’opposto rispetto a quanto siamo abituati a raccontarvi. Una ricerca condotta dall’Istituto di scienze polari del Cnr, Aberystwyth University, International Center for Theoretical Physics, Università di Trieste e di Udine, Eotvos Lorànd University, pubblicata su Atmosphere, ci regala qualche numero interessante rispetto alla resilienza dei ghiacciai delle Alpi Giulie.
L’eccezione che ci piace
Secondo lo studio dei dati, i piccoli ghiacciai che sorgono sulle Alpi Giulie hanno infatti costituito una piacevolissima eccezione rispetto a quelli situati nel resto della catena montuosa. Tra il 2006 ed il 2018 infatti la loro massa è aumentata per circa il 10%.
I cambiamenti climatici, in questo caso sembrano aver giovato ai ghiacciai della zona. L’aumento di fenomeni meteorologici estremi ha infatti favorito l’accumulo di neve sulle Alpi Giulie. Questa si è successivamente trasformata in ghiaccio, fruttando dunque un bilancio positivo nell’arco di 12 anni di rilevamenti.
Ciò non toglie che questo dato, nel decennio successivo, potrebbe tranquillamente riportare una situazione differente. Se pensiamo infatti che la quota delle nevicate sull’intero arco Alpino oggi è a 1600m, mentre negli anni ’70 era a 1300m possiamo capire come la situazione sia in netto peggioramento. Le Alpi Giulie costituiscono una piccolo unicum, che è bene conservare al meglio delle nostre possibilità.
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