Come ripetiamo spesso, l’uomo in ogni sua azione rischia di inquinare il Pianeta di cui è ospite. Questo perché per troppo tempo abbiamo agito come se la parola ed il concetto stesso di rispetto non esistessero, dando la precedenza ai nostri interessi piuttosto che a quelli ambientali. Ecco perché oggi ci troviamo a parlare di emissioni da ridurre in fretta, di crisi climatica e via dicendo. Un settore che causa una grandissima fetta di tale disagio è certamente quello dei trasporti, in particolare quelli su ruota e quelli aerei. Rispetto a questi ultimi, la Svezia sta per approvare un provvedimento storico.
Se infatti un paese sul proprio territorio può attuare le regole ecologiche che preferisce, per ciò che riguarda l’aria non vale il medesimo discorso. La Svezia però ha ideato un sistema per incentivare le compagnie del trasporto aereo a rinnovare la propria flotta, o quantomeno a renderla più rispettosa dell’ambiente. Il sistema di tassazione per il “pedaggio” degli aeromobili nei due più grandi hub del paese (Stoccolma e Göteborg) sarà tarato su alcune specifiche statistiche. Per farla breve, più un aereo è inquinante, più le tasse per il suo decollo e atterraggio in Svezia saranno alte.
L’ennesima lezione dettata dalla Svezia
Stando al comunicato del Ministero delle Infrastutture della Svezia dunque: “La decisione del governo significa in pratica che atterrare e decollare nel territorio svedese, da luglio quando la legge dovrebbe entrare in vigore, sarà sensibilmente più caro per chi ha in servizio qualsiasi modello di aereo che causa più emissioni, e più impatto negativo sul clima”.
Il senso di tale provvedimento è chiaro: non posso pretendere che la flotta X, di proprietà privata, rispetti gli standard che vorrei fossero rispettati. Posso però incentivare il cambiamento rendendo sempre più sconveniente l’atterraggio in Svezia a chi continua a protrarre il suo disinteresse nei confronti del Pianeta. Insomma, il solito ed efficientissimo pragmatismo scandinavo ha dato alla luce l’ennesima idea per rendere il mondo un posto migliore. Chissà che anche altri paesi possano seguire l’esempio dettato da quello che, oggettivamente, è uno degli stati più attenti del mondo rispetto alla questione climatica.
LEGGI ANCHE: I supermercati australiani si ripensano in verde: zero emissioni entro 4 anni