Curiosità

L’incidenza della crisi pandemica sulla nostra spesa: cerchiamo sempre di più il cibo salutare

Come spesso ci capita di ripetere, la pandemia in atto ci ha letteralmente cambiato la vita. Non potrebbe essere altrimenti: nel giro di pochi mesi ci siamo ritrovati a fare i conti con una realtà completamente nuova, fatta di mascherine, lockdown, coprifuoco e distanziamento sociale. Soprattutto durante il primo approccio, durante la primavera del 2020, anche solo fare la spesa sembrava un qualcosa di complicato. A proposito di ciò, alcuni dati riportati sull’Osservatorio Immagino Gs1 hanno messo in luce come la popolazione italiana sia sempre più attenta alle etichette dei prodotti.

L’analisi è stata effettuata su 115mila prodotti, pari a circa l’82% della totalità di quelli venduti tra supermercati ed ipermercati. Questa ha preso in considerazione le statistiche fino al giugno 2020. L’effetto pandemia sulla spesa dunque è riscontrabile solo in minima parte, ma in ogni caso esiste eccome. Al di là della provenienza di un prodotto (obbligatoria), molte aziende scelgono di utilizzare sull’etichetta un claim riferito alle difese immunitarie, e di riflesso alla crisi sanitaria. Le vendite di questi ultimi hanno fatto segnalare un incremento del 5.3% nei dodici mesi di raccolta dati.

Come cambiano le preferenze

Ma non è solo il riferimento al sistema immunitario a convincerci ad acquistare un prodotto mentre facciamo la spesa. La dicitura arricchito con ad esempio ha fatto riscontrare un aumento del 10% tra le proposte presenti nel mercato. Uno degli incrementi più alti inoltre è quello del claim senza antibiotici, arrivato a toccare un +52% tra i prodotti acquistabili durante la nostra spesa.

Insomma, come prevedibile, la realtà che stiamo vivendo ha influito anche sulle nostre scelte al supermercato. Chi di lavoro fa l’ideatore di etichette conosce molto bene la nostra psicologia, e questi numeri ne sono testimoni. Non vediamo l’ora di scoprire i dati ancora più aggiornati, per capire quanto effettivamente il Covid-19 abbia influito sulle nostre scelte durante la spesa in tempo di pandemia.

 

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