Le specie a rischio non sono tutte uguali: ecco i quantitativi secondo la classificazione IUCN
Troppo spesso ci capita di leggere che una specie è ufficialmente in via di estinzione. Nella maggior parte dei casi tale definizione rispecchia una serie di difficoltà oggettive riscontrate da un animale selvatico in natura. Gli habitat infatti vengono messi a repentaglio dal reiterarsi di comportamenti umani inadatti ed irrispettosi: ciò da vita ad un ostacolo insormontabile per la normale proliferazione dei soggetti che vivono in questi spot. Ma, una volta per tutte, vogliamo chiarire il significato di “specie a rischio” ed elencare le diverse sfumature che questa definizione può avere. Il tutto è valido sia per il mondo della flora sia, ovviamente, per quello della fauna.
Perché si, quella delle “specie a rischio” è una macrocategoria. Questa, secondo la classificazione proposta dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) è composta da 5 step (+1), uno consecutivo all’altro. Ma sorge spontanea una domanda: a quante unità deve ammontare il censimento di una specie per appartenere ad una categoria piuttosto che ad un’altra?
Un chiarimento assolutamente necessario
Vediamo nel dettaglio le varie categorie delle specie a rischio. La prima corrisponde alla definizione di vulnerabile (VU). In questo caso la popolazione deve essere inferiore a 11 mila soggetti ed in rapido declino. Lo step successivo è quello della condizione in pericolo (EN): questa volta parliamo di un numero di duemilacinquecento individui.
Proseguiamo con in pericolo critico (CR): in questo caso la specie a rischio deve presentare una popolazione adulta non superiore a 250 unità. La definizione di estinto in natura (EW) è abbastanza particolare. Ci si riferisce infatti ad una specie non più a rischio in natura perché estinta, ma con una serie di unità ancora in vita coltivati (flora) o allevati in cattività (fauna): in ogni caso all’infuori del cosiddetto habitat originario.
Infine gli ultimi due step della classificazione di specie a rischio: probabilmente estinto (PE) ed estinto (EX). L’ultima definizione non ha ovviamente necessità di essere spiegata, mentre la penultima (non utilizzata dalla IUCN) vuole definire una specie a rischio della quale non si rinvengono da diverso tempo esemplari all’interno dell’areale originario.
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