Ognuno di noi concepisce la sabbia in riva al mare a suo modo. Nel nostro paese la costa può avere delle caratteristiche profondamente diverse a seconda della zona in questione. Alcuni spot marittimi sono infatti radicalmente differenti da altri anche grazie alla tipologia di sabbia che è presente sulla spiaggia. Ciottoli, bianca, rosa, fine, ferrosa, le caratteristiche sono le più disparate e quando andiamo in vacanza in qualche località lontana dai nostri lidi abituali la prima cosa che notiamo è proprio tale differenza, anche solo al tatto. Se doveste farvi venire in mente di viaggiare in Giappone, per la precisione ad Okinawa, e di farvi un bagno al mare, vi avvertiamo che potreste rimanere esterrefatti da ciò che vedrete. Con tutta probabilità infatti incapperete nei celebri granelli di sabbia a forma di stella.
No, non è assolutamente un racconto di fantasia. Gli autoctoni chiamano questi granelli Hoshizuna no Hama, che letteralmente è tradotto in “sabbia a forma di stella”. La realtà però è un’altra: non si tratta di sabbia, ma degli esoscheletri (vuoti) di alcuni organismi monocellulari chiamati Foraminiferi.
Una sabbia unica nel suo genere
La composizione di tali gusci è prettamente di carbonato di calcio e la forma è assolutamente singolare: grazie alle cinque o alle sei punte, ricorda quella che noi uomini utilizziamo per stilizzare la stella.
Il Baculogypsina sphaerulata è la specie di questo tipo più presente in tutta la zona di Okinawa, a sud del Giappone. L’animale utilizza le punte del suo guscio a stella per avvinghiarsi alle alghe, ovvero il suo habitat ideale. Una volta concluso il ciclo di vita, lo scheletro viene trascinato dalla forza dell’acqua fino a raggiungere la riva.
Ecco dunque spiegato il perché è assolutamente probabile che, una volta deciso di testare anche la sabbia giapponese, incapperete nella celebre e particolarissima sabbia a forma di stella.
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