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La zecca ha scelto l’uomo: merito dei cambiamenti climatici

Le conseguenze dei cambiamenti climatici, come ripetiamo spesso, possono essere molto varie e soprattutto coinvolgere la nostra specie in moltissime maniere differenti. Avendo alterato gli equilibri naturali infatti non dobbiamo aspettarci esclusivamente fenomeni come lo scioglimento dei ghiacci o l’allargamento del buco dell’ozono. Questi infatti sono in grado di modificare le condizioni di vita di flora e fauna, creando dunque scompiglio in quello che definiamo ecosistema. Ad esempio, uno studio americano ha da poco osservato come, all’aumentare delle temperature, le zecche dei cani preferiranno attaccare gli uomini.

Il lavoro è molto probabilmente frutto dello spauracchio che ha creato la pandemia di Covid-19. In effetti alcune di queste zecche sono in grado di trasportare i batteri Rickettsia Rickettsii ai quali è imputato il contagio della FEMR (Febbre Esantematica delle Montagne Rocciose). Questa, relegata da sempre nel solo territorio americano, parrebbe avere una mortalità che supera il 20%.

Paghiamo cari gli errori

Il lavoro svolto dall’Università californiana di Davis si è svolto semplicemente simulando in laboratorio delle temperature molto simili a quelle estive e mettendo le zecche di fronte ad una scelta tra uomo e cane. Bene, facendo arrivare il termometro fino ai 37,8°C, questi aracnidi preferiscono 2.5 volte in più la nostra specie rispetto a quella canina.

I risultati, resi pubblici al 68° meeting annuale dell’American Society of Tropical Medicine and Hygiene sono dunque inconfutabili. Un aumento della temperatura esterna stimola le zecche a cambiare la loro “vittima prediletta”.  Il legame tra zecche e potenziali infezioni che potrebbero coinvolgere la specie umana è sempre esistito, facciamo attenzione. Certo è che però sapere che, per via del nostro comportamento queste preferiranno la nostra pelle a quella dei cani, dovrebbe farci riflettere. Speriamo con tutto il cuore di non dovervi raccontare una situazione più grave in un prossimo futuro.

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