Curiosità

Lo zaino green: energia prodotta grazie al movimento

Nel mondo odierno l’ecologia deve assolutamente avere un ruolo fondamentale. Lo sviluppo tecnologico può venire incontro alle complicatissime necessità che l’uomo dimostra di avere, soprattutto per quanto riguarda la produzione di energia pulita e di un conseguente maggior rispetto verso gli equilibri naturali del Pianeta. Spremendo le meningi, con il passare degli anni ci stiamo rendendo conto di quante potenzialità si nascondano sotto i nostri occhi da sempre. Il Sole è sempre stato al suo posto, il vento ha sempre soffiato ed i nostri zaini sono sempre stati sulle nostre spalle. Vi starete certamente domandando il senso di quest’ultima affermazione. Questo è presto spiegato: è possibile produrre dell’energia anche con l’ausilio di uno zaino poggiato sulla nostra spalla.

I padri di questa idea sono dei ricercatori dell’Accademia delle Scienze di Pechino e dell’Accademia delle Scienze di Pechino. Questi hanno creato un prototipo di zaino dalle potenzialità impressionanti. Questi hanno infatti applicato un nanogeneratore triboelettrico su uno zaino di ultima generazione. Grazie a questo marchingegno, lo sfregamento del tessuto dei vestiti con quello dello zaino stesso sarebbe in grado di produrre della tensione tra cariche elettriche. In questa maniera sarà possibile dunque ricaricare i nostri dispositivi elettronici.

Tecnologia al servizio dell’ambiente

Come anticipato parliamo di un prototipo, capace di tramutare energia meccanica in elettricità con un’efficienza pari al 14%. Già solo sapere però che, in un prossimo futuro, avremo modo di ricavare energia dallo sfregamento dello zaino contro la nostra schiena è certamente benaugurante.

Implementare un certo tipo di tecnologia significherebbe infatti avvicinare sempre più lo svincolo della nostra specie da tutto ciò che è inquinante per il nostro Pianeta, combustibili fossili in primis. Siamo certi che in un prossimo futuro questi scienziati pubblicheranno un aggiornamento (in meglio) dei dati raccolti, finora resi pubblici su ACS Nano. 

 

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