Molto spesso l’uomo crede di essere l’unico essere vivente dotato di intelligenza. Nulla di più sbagliato: il semplice fatto di poter utilizzare la parola e definire il concetto di scienza non fa della nostra la specie perfetta. Capita sempre più spesso in effetti di osservare comportamenti sorprendenti nel mondo animale. Esperienza, evoluzione e più in generale ricerca del benessere possono essere motivazioni molto più che valide per “studiare” la natura circostante. Questo concetto vale soprattutto per gli animali che, in un modo o nell’altro, sono stati osservati in comportamenti che definiremmo previdenti. Uno di questi è certamente il passero cannella. Questo, nella maggior parte dei casi, costruisce il suo nido con le foglie di assenzio.
Il Passer cinnamomeus deve dunque aver avuto la lucidità e l’intelligenza per capire qualcosa di assolutamente non banale. L’assenzio maggiore (Artemisia absinthium) è un antiparassitario di altissima categoria. La scelta dunque ricade su queste foglie proprio per un motivo preciso. Il passero cannella, abitante dell’estremo oriente e delle montagne dell’Himalaya, ha piena coscienza delle proprietà che queste foglie hanno.
Il passero conosce la medicina?
Galileo Galilei ci ha insegnato l’infallibilità del cosiddetto “metodo scientifico”. Ecco dunque che un semplice sospetto di un team di ecologi della Hainan Normal University è divenuto uno studio. Questo, pubblicato su Current Biology, sostiene dunque che l’amore tra il passero e l’assenzio non sia affatto casuale.
A sostegno di questa teoria, la prova empirica. In seguito allo spargimento di materiale utile al passero per la costruzione di nidi in un’area circoscritta, la scelta è sempre ricaduta sulle foglie d’assenzio. Il monitoraggio ha infatti evidenziato che l’uccello ha scelto costantemente la suddetta pianta a discapito di bambù.
Ciò significa solo una cosa: il passero ha capito l’effetto “medicinale” della foglia di assenzio. Meno parassiti, cuccioli più al sicuro, e si vola verso una nuova avventura.
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