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Gli incendi in Africa diminuiscono: con loro anche le emissioni di ossidi di azoto

L’uomo è in grado di inficiare sulle condizioni del Pianeta su cui vive in una moltitudine di occasioni. Tendiamo a idealizzare il processo dell’inquinamento tramite emissioni provenienti dalle grandi industrie e dai tubi di scappamento delle macchine, quando in realtà queste possono essere generate in una moltitudine di circostanze. Una di queste è certamente quella che vede coinvolto il fuoco, o meglio, gli incendi. Una ricerca americana ha messo in luce una verità molto particolare. Secondo quanto pubblicato su Pnas, nella regione dell’Africa settentrionale, anche detta subsahariana, le emissioni di ossidi di azoto hanno fatto registrare un netto calo nel periodo compreso tra il 2005 ed il 2017.

Secondo quanto osservato dagli studiosi, questo calo dello 0.35% annuo ha un motivo preciso. Si tratta dell’importante taglio che è avvenuto rispetto ad una pratica che risulta deleteria per il nostro Pianeta. Parliamo degli incendi appiccati volontariamente per eliminare grandissimi quantitativi di biomassa. Questi sono calati nel medesimo periodo dello 0.6% ogni anno.

I danni generati dagli incendi

Un allentamento rispetto a questa pratica è certamente sintomatico di uno sviluppo della società. Bruciare biomassa è si giusto, ma in maniera ponderata e non “a tappeto”. Fino a pochi anni fa infatti la pratica del radere al suolo il terreno della savana era molto utilizzata. Le emissioni generate da questo tipo di incendi, se protratte, avrebbero rischiato di inficiare su una situazione già di per sé molto complicata.

Nel frattempo, come dicevamo, lo sviluppo socioeconomico. L’augurio è quello che tali società riescano a bilanciare il costo ambientale del benessere. Ridurre l’inquinamento generato con gli incendi per poi crearne altrettanto con i già citati tubi di scappamento delle macchine risulterebbe inutile, oltre che abbastanza ridicolo.

Ecco perché, se con un occhio dobbiamo guardare alla qualità dell’aria, con l’altro non dobbiamo dimenticarci di osservare le condizioni in cui si svolge la vita cittadina.

 

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