Anche Netflix e tutti i servizi di streaming video generano emissioni di CO2. Sembra paradossale, ma purtroppo non è nient’altro che la realtà. In un epoca in cui l’ambiente è al centro dell’attenzione e l’uomo sta cercando di dare un taglio ad ogni possibile causa di inquinamento, sapere una cosa del genere non può fare altro che spaventarci. E non è tutto: più il nostro schermo è grande, più ciò che stiamo vedendo piacevolmente sdraiati sul nostro divano impatterà sulle condizioni del nostro Pianeta.
A decretarlo è una ricerca pubblicata su Resources, Conservation & Recycling e condotta da un pool di esperti provenienti da Purdue University, Yale University e Massachusetts Institute of Technology. Per ogni ora di streaming su Netflix, la stima si attesta tra i 150 i 1000 grammi di anidride carbonica prodotta. Giusto per capire, un litro di carburante bruciato dal motore di un’automobile odierna ne genera circa 2200.
Un circolo vizioso
Il problema fondamentale è costituito proprio dal flusso di dati generato dal video. La questione non riguarda infatti solo Netflix e lo streaming in generale, ma anche le chiamate online con la webcam attiva. Lo studio stima che, in media, spegnendo quest’ultima potremmo ridurre l’impatto per circa il 96%.
A tale ragionamento inoltre bisogna allegare la questione infrastrutture. Più le aziende fornitrici di servizi streaming come Netflix diventano “grandi”, più avranno necessità di ampliare l’area dove ospitare i propri server fisici. Tale dispendio, almeno sotto il profilo fisico, corrisponde a una media di 7 litri di acqua e ad un’occupazione di suolo pari a 10 pollici per ogni ora di streaming online.
Tutto ciò non può far altro che innescare una riflessione: abbiamo aiutato il Pianeta durante il lockdown lasciando parcheggiate le nostre macchine, ma abbiamo comunque generato emissioni tramite le maratone delle nostre serie tv preferite. Se poi pensiamo a tutto ciò che rappresenta oggi la didattica a distanza e a tutte le riunioni lavorative che affrontiamo su qualsivoglia piattaforma… c’è da mettersi le mani nei capelli!
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