Nel recente passato abbiamo capito che la natura deve tornare ad avere la centralità che l spetta di diritto. Per troppo tempo infatti l’uomo ha agito senza curarsi delle conseguenze delle sue azioni. Queste hanno scaturito drammi di portata epocale come l’invasione della plastica negli oceani, la deforestazione e l’innalzamento delle temperature. A soffrirne, oltre che l’uomo stesso, è soprattutto il mondo animale. Troppo spesso infatti abbiamo visto specie avvicinarsi all’estinzione a causa della pressione antropica. Oggi però vogliamo raccontarvi una simpatica storia che ha del paradossale. In Colombia, gli ippopotami di Pablo Escobar stanno figliando in maniera esagerata.
Questo processo sta facendo segnare dei numeri talmente alti che le autorità sono costrette a pensare ad un sistema per limitarlo…
Arroganti come il padrone
Nell’immenso parco adiacente alla sua maxi villa di Nàpoles, Pablo Escobar aveva importato clandestinamente quattro ippopotami. Questi, dopo la morte del boss della droga avvenuta nel 1993, sono stati lasciati liberi di figliare a proprio piacimento. Ad oggi, 28 anni dopo, se ne contano circa 500. Le stime sostengono che, mantenendo tale ritmo, si possa arrivare fino a 1400 entro il 2039.
Nel frattempo gli ippopotami sono diventati gli animali simbolo della Colombia. Nonostante il processo di popolamento non possa essere visto in chiave negativa, esistono alcuni rischi evidenti per la biodiversità del paese sudamericano.
Cinquecento ippopotami in effetti non sono una cosa da poco per la Colombia: l’idea sarebbe quella di procedere con una sterilizzazione di alcuni esemplari, ma l’impresa è molto più che ardua. Parliamo infatti di mammiferi decisamente aggressivi e muniti di organi genitali retrattili, ai quali risulta pressoché impossibile imporre una qualsivoglia cosa.
Il punto è che però l’ambiente, in questa zona della Colombia, è quasi soffocato dalla presenza degli ippopotami. Solo per fare un esempio, le acque del Rio Magdalena sono ai minimi storici di ossigeno: ciò avviene a causa delle feci degli animali. Un problema paradossale, ma comunque un problema.