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IL BUCO DELL’OZONO SI È CHIUSO SOPRA L’ANTARTIDE: BUONA NOTIZIA

Ormai sono decenni che sentiamo parlare dell’importanza della questione climatica. Questa sorta di “tormento” che ci perseguita è oggettivamente stancante, ma basta ragionare un secondo sulle cause che hanno portato ad una simile retorica. L’uomo infatti si è accorto dei danni che ha provocato ieri solo recentemente e sta cercando di porvi disperato rimedio oggi. Ogni tanto però qualche buona notizia insperata sembra arrivare. Oggi ad esempio siamo felicissimi di annunciarvi che il buco dell’ozono sopra all’Antartide si è ufficialmente chiuso.

E pensare che solo pochi mesi fa vi raccontavamo un episodio agli antipodi. L’ampiezza di questo fenomeno in effetti aveva raggiunto le cifre più alte di sempre durante lo scorso settembre.

Cambiamenti repentini

Questa “lancetta impazzita” non può che farci ragionare, osservando come il fenomeno sia piuttosto variabile. Nonostante il buco dell’ozono sia molto chiacchierato ed oggi sia chiuso, non è assolutamente tempo di festeggiare. In effetti la stagione è quella in cui i dati di monitoraggio hanno da sempre fatto riscontrare un abbassamento.

Inoltre, c’è da dirlo, questo fenomeno naturale non è ancora stato compreso appieno dagli scienziati. La sua variabilità di fatto dipende da fattori che conosciamo solo in parte, e l’osservazione dei ritmi di quest’ultima non può che giovare alla nostra conoscenza.

Di certo c’è che lo strato di ozono presente nella stratosfera è indispensabile per il prosieguo della vita sulla terra. Questo infatti protegge il nostro Pianeta dalle radiazioni ultraviolette del Sole, altrimenti fatali per la nostra sopravvivenza. In un momento classificabile come “positivo”, non si può assolutamente abbassare la guardia.

Ecco perché il mondo dell’ambientalismo sta invocando a gran voce l’applicazione del Protocollo di Montreal, firmato nel 1987. Questo prevede un abbassamento progressivo ma piuttosto rapido dell’utilizzo di gas clorofluorocarburi, in grado di distruggere l’elemento a noi indispensabile. Perché oggi il buco dell’ozono sopra l’Antartide è chiuso, ma domani è molto probabile che si apra nuovamente.