Il 2020 rimarrà impresso nelle menti di tutte le persone che l’hanno vissuto. Per i nostri figli invece ci saranno i libri di storia: questi racconteranno di un evento molto raro come una pandemia globale. Probabilmente in queste pagine non si parlerà di ambiente, ma la speranza è che, successivamente a questo argomento, i nostri pargoli potranno leggere di una svolta green intrapresa dal genere umano. L’anno che sta giungendo alla sua conclusione ha fatto segnalare moltissimi record, sia positivi che negativi. Uno di questi si è verificato in Gran Bretagna, dove venerdì scorso, 18 dicembre, l’energia eolica ha fatto segnalare dei numeri impressionanti.
Purtroppo la gran parte dei dati positivi di quest’anno sono viziati dagli oltre due mesi di lockdown: circa metà dei cittadini della Terra ha limitati i propri spostamenti onde evitare un innalzamento delle cifre riguardanti il contagio da Covid-19.
The answer is blowin’ in the wind
Come detto infatti il sensibile miglioramento climatico sui dati annuali è dovuto alla pandemia. Il mondo però si sta preparando per la vera svolta: è in corso una fase di transizione per quanto riguarda l’addio ai combustibili fossili.
La Gran Bretagna qualche giorno fa ha scritto la storia dell’energia eolica. Grazie a dei venti gelidi che hanno colpito l’isola, le pale hanno prodotto 17.3 GW di elettricità. Facendo un rapido calcolo, un numero del genere corrisponde a circa il 40% del fabbisogno giornaliero dell’intera nazione.
Il passaggio sempre più corposo alle fonti di energia rinnovabile sembra essere il prossimo goal che la Gran Bretagna si è prefissata. Nonostante non si tratti del territorio scandinavo, anche in questo caso l’ambiente sembra esser tornato ad assumere un ruolo prioritario nelle logiche nazionali.