È assolutamente improbabile che, ad oggi, vedere le immagini relative ad un concerto o ad una partita di calcio con decine di migliaia di spettatori non faccia uno strano effetto. Sembra assurdo, ma la nuova realtà con cui stiamo imparando ad avere a che fare non prevede alcun tipo di assembramento.
I ritrovi con gli amici per sostenere la propria squadra del cuore o per ascoltare le nostre canzoni preferite, verranno certamente rimandati almeno al 2021. Di tutto ciò sono coscienti anche a Tokyo, sede dei trentaduesimi Giochi Olimpici, precedentemente programmati per la scorsa estate. Grazie a delle regole molto precise e ad un sistema di intelligenza artificiale, gli organizzatori sostengono che esista una possibilità di portare le persone negli stadi e nei palazzetti dal prossimo 23 luglio. Vediamo insieme come…
Tutto è possibile
Proprio negli scorsi giorni 16.594 persone hanno assistito dal vivo ad una partita di baseball nello stadio di Yokohama. Nonostante la cosa possa recare qualche disturbo a livello pragmatico, il tutto è avvenuto nella massima sicurezza e sotto il controllo di Fugaku, un super computer proprio di origine nipponica. Il suo apporto è già stato fondamentale per calcolare le capienze massime di alcuni luoghi pubblici come autobus e aule scolastiche, scongiurando il pericolo costituito dall’ormai celebre “droplet“.
Grazie a questo infatti è possibile analizzare in tempo reale il livello di anidride carbonica e la direzione del vento. Contestualmente ad un sistema di riconoscimento facciale molto progredito fornito dalla NEC Corp, questo sembra essere il metodo scelto dagli organizzatori delle Olimpiadi che si terranno nell’estate 2021 per portare nuovamente la gente sugli spalti. Parliamo di una capienza in ogni caso ridotta. Oggi infatti le autorità giapponesi acconsentono ad un 50% dei posti, ma si spera di arrivare fino all’80%.
Come ovvio, questi dovranno osservare alcune rigidissime regole per assistere agli eventi. Dovranno infatti indossare la mascherina in ogni momento, non potranno parlare ma solo battere le mani. Inoltre è fortemente consigliata l’istallazione di applicazioni volte al tracciamento di eventuali incontri indesiderati con persone contagiate da Covid-19.
Insomma, qualcosa futuristico ma certamente poco assimilabile a ciò che eravamo abituati a vivere sugli spalti di uno stadio. Dovremo accontentarci: o così, o niente.