Da sempre, l’uomo ha un rapporto speciale con alcuni animali che vivono la nostra stessa realtà. Certo, non possiamo sostenere che la totalità di questi sia allo stesso livello rispetto alle nostre preferenze. Il gatto ad esempio mantiene una posizione privilegiata in questa classifica: addirittura l’uomo, nonostante questo sia tendenzialmente schivo e indipendente, lo ospita all’interno delle mura della propria abitazione.
Di certo però l’animale con cui abbiamo il miglior rapporto è il cane. Spesso sentirete parlarne infatti come “il migliore amico dell’uomo”. Solitamente questa definizione è riferita ai cani di razza classica; oggi, una ricerca ha ampliato la gamma ad un vicino parente di quest’ultimo: il lupo.
Attenti al lupo (si scherza)
I lupi sono certamente animali selvatici e un tempo erano la specie di mammiferi più diffusa in tutto il mondo. Il loro nome richiama certamente i nostri più cari animali: Canis Lupus. Insomma, i cani e i lupi non sono fratelli, ma lontani cugini. Un recente studio infatti ha confermato questa teoria: il discendente del cane è un tipo di lupo più giovane rispetto a quello da cui poi si è evoluto il lupo comune.
L’uomo ha iniziato ad addomesticare i cani circa 15.000 di anni fa. Questi ultimi infatti iniziarono a frequentare i nostri antenati cacciatori e raccoglitori presso gli accampamenti. La peculiarità dei cani è sempre stata quella di affezionarsi all’uomo. Ultimamente un team di ricercatori della Eötvös Loránd University in Ungheria ha deciso di verificare se anche per i lupi fosse possibile affezionarsi in questo modo al genere umano.
La squadra ha quindi messo a confronto un gruppo di 9 cani e 11 lupi cresciuti a stretto contatto con l’uomo. Gli esemplari sono stati abbandonati per circa tre minuti: come hanno reagito? Entrambi hanno iniziato a camminare nella direzione in cui avevano visto andare gli umani. I risultati sono stati chiari: anche i lupi, se addomesticati, sentono la mancanza dell’uomo.