Un argomento su cui amiamo soffermarci molto spesso è il rapporto che l’uomo ha con la natura che lo circonda. Ciò, in qualche maniera è inevitabile: il nostro Pianeta è stato si invaso dalle opere umane, ma si presentava adatto alla vita anche prima che queste sorgessero.
Una sorta di questione ancestrale dunque, che con il passare del tempo sta venendo meno. Non è un caso infatti che l’egoismo dell’uomo abbia portato dei danni irreparabili al creato di Madre Natura. La nostra specie sembra finalmente aver acquisito la consapevolezza di questa protratta mancanza, cercando dunque di rimediare in qualunque maniera.
Strano ma vero
Quando utilizziamo il termine “qualunque”, non lo facciamo assolutamente a caso. Questa idea di ritrovata simbiosi ad esempio sembra essere stata presa alla lettera da uno dei paesi che fa della natura incontaminata uno dei suoi più grandi vanti. Parliamo dell’Islanda, uno stato poco popolato e fondamentalmente esente dalla gran parte dei drammi di quello che amiamo definire, in maniera poco corretta, “primo mondo“.
Forse esagerando, l’Islandic Forest Service suggerisce a chiunque ne abbia voglia di abbracciare per almeno 5 minuti al giorno un albero. Questo, in teoria, dovrebbe aiutare sia il nostro organismo che quello della pianta. Sembra infatti che questo gesto, se ripetuto, abbia degli effetti benefici a livello psico-fisico. Effettivamente anche in Giappone esiste una pratica molto simile, ovvero lo Shinrin-yoku.
La convinzione in tal senso nella realtà islandese è davvero forte. Talmente tanto da aver lasciato la possibilità ai cittadini di continuare ad abbracciare gli alberi anche durante il periodo di lockdown in piena pandemia di Coronavirus. Ovviamente il tutto rispettando le regole del distanziamento con le altre persone, ma non con le amatissime piante.