Troppo spesso il nostro Pianeta viene martoriato da alcuni eventi che, senza la mano dell’uomo, probabilmente non potrebbero mai verificarsi. Il potere, nella maggior parte dei casi, deriva dai soldi e se la natura si frappone tra l’uomo e questi, non ci si pone nemmeno il problema di rispettarla.
Perché in fondo è proprio una questione di rispetto: essere ospiti di un Pianeta prevede anche una discreta riverenza nei confronti di chi (o in questo caso cosa) rende possibile la nostra vita. Nonostante questi concetti che potrebbero sembrare ovvi, per moltissimi nostri simili non vale il medesimo discorso. Pensiamo al disboscamento e agli incendi che si verificano continuamente nelle aree più verdi della Terra….
Siamo oltre il dramma
Se facciamo riferimento ai danni subiti dai “polmoni” del nostro Pianeta, non possiamo evitare di nominare ciò che, durante il 2020, sta accadendo alla Foresta Amazzonica. Il taglio degli alberi purtroppo continua a non essere affatto un evento isolato: occorre infatti spazio per terreni agricoli ed alcune volte addirittura per edificare.
Ma l’anno in corso, per l’Amazzonia ha fatto registrare delle cifre davvero spaventose. Si pensi che nel 2019 i roghi hanno di poco superato le 74 mila unità. Oggi, dopo soli dieci mesi, siamo arrivati già a 93.356.
Ancora più scioccante, se vogliamo, il dato relativo al mese di ottobre del 2020: circa 17 mila. Pensare che durante lo scorso anno il decimo mese fu considerato comunque tragico per la foresta con i suoi 7000 incendi fa abbastanza riflettere. Inutile dunque pensare a transizioni energetiche e una miriade di bellissime iniziative: dovremmo cominciare a difendere seriamente il nostro amato Pianeta.