Curiosità

CINA, LO YUNNAN VIETA LE PASSEGGIATE AI CANI: PENE ASSURDE, ASSOCIAZIONI IN PROTESTA

Il periodo storico che stiamo vivendo oggi, rimarrà probabilmente negli annali come quello del cambiamento. Questa definizione però, volutamente vaga, è e sarà soggetta per sempre ad una miriade di interpretazioni. Se infatti purtroppo abbiamo visto un quantitativo spropositato di persone anziane passare a miglior vita a causa del Covid-19, quest’ultimo ci ha fatto riscoprire molto più uniti di quanto pensassimo.

La lontananza infatti, in qualche maniera ci ha unito in maniera ancora maggiore con i nostri amici. Anche per quanto riguarda la cura ed il rispetto del prossimo, anche sconosciuto, sembra essere scattato qualcosa di positivo. Passando molto più tempo all’interno delle nostre abitazioni, abbiamo imparato a relazionarci meglio con i nostri coinquilini, animali compresi.

Cinofobia cinese

Proprio questi ultimi, recentemente, sono stati i protagonisti di una decisione assurda. Da oggi, nella regione cinese dello Yunnan, sarà tassativamente vietato portare i cani a spasso. In un mondo che ama definirsi “civile” ed “inclusivo“, una tale decisione suona come uno smacco rispetto a decenni di lotte animaliste.

I cani devono essere tenuti in casa per tutto il giorno promuovendo così un modo civilizzato di allevarli

Già una frase del genere basterebbe per suscitare sdegno. Se poi si analizzano le possibili sanzioni, il tutto assume delle tonalità incredibilmente anacronistiche. Se infatti i proprietari dovranno pagare delle multe non troppo salate alle prime due infrazioni, alla terza arriva lo scempio assoluto. La legge infatti prevede il sequestro della bestia ed un incredibile ed ingiustificato abbattimento di quest’ultima.

Come ovvio che sia, moltissime associazioni animaliste hanno alzato la voce nei confronti di tale provvedimento. Non dovrebbe troppo sorprenderci che qualcosa del genere avvenga in uno stato in cui, anche in piena pandemia, si è svolto lo Yulin Dog Meat Festival. Suona davvero strano il fatto che si possano adottare misure così evidentemente ingiuste, piuttosto che porre un serio focus su una sana educazione al mantenimento di un cane rivolta ai cittadini.

 

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