Quando si parla di alimentazione, si rischia di toccare delle corde molto sensibili del nostro animo. Ridurre il tutto esclusivamente ad una sensazione di sazietà sarebbe, per usare un eufemismo, quantomeno superficiale. Il cibo è un qualcosa che, oltre a toglierci la fame, provoca delle sensazioni inarrivabili alle nostre papille gustative e di conseguenza al nostro organismo.
Ripetiamo continuamento che il focus ideale è quello relativo alle necessità nutrizionali. Queste sono soggettive di persona in persona, e possono essere raggiunte nel modo che ognuno ritiene opportuno. Un esempio calzante è quello della dieta vegana: nonostante le tante rinunce (spesso derivate da un discorso etico), questo percorso può essere completo a livello nutrizionale.
Il popolo si schiera
Non si tratta di una critica alla piramide alimentare, ne tantomeno rispetto alla potenzialità acquisita dall’uomo nell’allevamento di capi di bestiame per un nutrimento completo. Esistono però degli animali che, in tutto il mondo, vengono considerati intoccabili. Alcune culture però concepiscono inspiegabilmente il consumo di un certo tipo di carne.
Un sondaggio condotto da Nielsen e commissionato dalla Humane Society International ha voluto sondare il parere della popolazione sud coreana rispetto al consumo della carne di cane. I dati sono sorprendenti: circa il 60% degli intervistati ritiene che si debba intervenire al più presto a livello legislativo per vietare questo tipo di pratica.
Il numero che ha lasciato i ricercatori più esterrefatti però è stato quello relativo al consumo. Circa l’84% del campione sostiene di non comprendere la carne canina all’interno della propria dieta. Un segnale che dovrebbe essere preso in considerazione dalle autorità: la tradizione può lasciare senza dubbio spazio alla difesa dei diritti di questi animali.