Il 2020 verrà ricordato nei libri di storia come uno degli anni più particolari e difficili nella storia dell’umanità moderna. Il fatto che una pandemia abbia preso piede nonostante il livello tecnologico della nostra società sia considerabile alto, non può fare altro che scaturire una profonda riflessione.
La natura sembra aver preteso infatti qualche settimana di pausa, rendendo possibile in questa maniera un po’ di respiro al nostro Pianeta. I dati facenti riferimento al clima, sul breve periodo, hanno fatto segnalare un grandissimo miglioramento. Se però estendiamo l’arco di tempo in analisi, questi saranno pressoché nulli. In ogni caso durante l’anno in corso, la Terra ci ha dimostrato una volta per tutte che non possiamo relegarla in secondo piano.
Cifre spaventose
Come detto però la natura durante questo periodo si è dimostrata severa, soprattutto nei confronti dell’uomo. In questo senso, alle diverse difficoltà, si aggiunge un dato abbastanza particolare ed insolito.
In Australia infatti, durante il 2020, gli squali hanno aggredito un numero spropositato di persone. Talmente alto che è diventato un record ufficiale per le coste del continente oceanico: una cifra simile è stata raggiunta nel lontano 1934. Le morti causate da queste aggressioni sono state in totale 7, eguagliando il record dell’anno sopra citato.
Un qualcosa di inspiegabile, vista la completa assenza di decessi umani dovuti alle aggressioni di questi ferocissimi pesci durante il 2019. Sarà forse un segnale che Madre Natura ci sta inviando come monito per attuare dei comportamenti migliori? Può darsi, anche se la perdita di una vita non può mai essere considerata qualcosa di buono.