ANTARTIDE, I PINGUINI IMPERATORE SONO PIÙ DEL PREVISTO: SCOPERTI GRAZIE ALLA CACCA
Il disinteresse nei confronti del mondo nel quale viviamo è durato fin troppo. Fortunatamente in quest’epoca sembrano essere tornati di moda movimenti in difesa dei diritti di piante ed animali. Soprattutto questi ultimi, visto il continuo modificarsi degli habitat naturali, sono a forte rischio in numero considerevole.
I ricercatori e le associazioni animaliste cercano dunque di avere presente il più possibile i quantitativi delle varie specie. Solo in questa maniera infatti è possibile stilare una “classifica” di quelle che corrono i pericoli maggiori. Come è naturale che sia però non è possibile compiere un vero e proprio censimento esaustivo: qualche soggetto può sfuggire involontariamente ai conteggi. Negli scorsi mesi, in Antartide, è successo proprio qualcosa del genere….
Dalle stelle alle stalle
Una ricerca pubblicata su Remote Sensing in Ecology and Conservation, a cura degli esperti della British Antarctic Survey, ci racconta una storia molto divertente ed unica nel suo genere. Fino a poco tempo fa, le colonie di pinguino imperatore confermate nel territorio antartico erano 50. Altre tre erano state individuate ma mai rese ufficiali. Grazie ad un metodo abbastanza singolare, oggi queste sono aumentate.
Le foto scattate dai satelliti impegnati nella missione Copernicus Sentinel-2 hanno avuto un ruolo fondamentale. Grazie a queste infatti sono state individuate delle macchie di guano (escrementi) in delle posizioni non corrispondenti a quelle delle colonie già conosciute. Il pinguino infatti è un uccello di dimensioni troppo piccole per essere visualizzato in una foto satellitare.
Paradossalmente la sua cacca non lo è affatto, ed anzi è abbastanza invadente. Una bellissima notizia considerato che questa specie sia tra quelle che rischiano di pagare in maniera più pesante le conseguenze dei cambiamenti climatici. Probabilmente non si tratta di un ripopolamento, ma di una sottostima dei numeri resi pubblici in precedenza.