Quante volte vi capita di fermarvi di fronte all’immagine di un piccolo gatto con il muso simpatico e di farvi una risata? Effettivamente con il passare degli anni, gli utenti dei vari social hanno capito che i loto animali da compagnia possono essere davvero divertenti. Un video di un cucciolo in atteggiamenti particolarmente strambi può arrivare a milioni di visualizzazioni in poche ore.
D’altronde, pensandoci, anche dal vivo vale lo stesso discorso. Resistere ad un cucciolo di cane che cerca coccole dalle nostre mani non è per nulla facile. Sembra incredibile, ma davvero in pochi sono capaci a non provare un senso di tenerezza nei confronti di questi particolarissimi amici.
Ecco spiegato il perché
Tendiamo a provare una sensazione di affetto soprattutto quando incontriamo dei cuccioli. Effettivamente questo è un processo che è stato studiato in passato, ed è stato definito Kindchenschema.
Chi l’ha teorizzato è l’etologo Konrad Lorenz: nel 1943 studiò nel dettaglio i comportamenti di moltissime specie differenti presenti sul nostro Pianeta. La traduzione letterale è “schema dei bambini“, e vuole rappresentare una serie di tratti comuni alla maggior parte degli esseri viventi.
Uno di questi è senza dubbio la testa sproporzionata rispetto al resto del corpo: le dimensioni infatti tendono a trovare un equilibrio solo in età adulta. Bocca e naso tendono ad essere piccoli, mentre per gli occhi vale il medesimo discorso del cranio.
Insomma, dentro a questa teoria è racchiuso uno dei gesti più naturali e ancestrali che esistano: la cura della progenie. Proprio per questo motivo infatti, tendiamo ad empatizzare molto più facilmente con un cucciolo animale piuttosto che con un adulto.