Per molti di noi si è appena concluso il periodo delle vacanze estive. Come suggerito anche dagli esponenti del Governo, in molti hanno optato per mete nostrane per spendere le proprie ferie. In questa maniera si è preferito uno spostamento su mezzo proprio piuttosto che l’utilizzo di aerei.
Viaggiare sulle autostrade dello stivale regala uno spettacolo unico: nonostante la carreggiata sia sempre uguale, ciò che la circonda è davvero sensazionale. Solo per fare un esempio, viaggiando in Basilicata ci si rende conto di quanto questa regione sia incontaminata dalle opere antropiche. Da nord a sud ci capita di osservare una serie di pale eoliche sconfinata: da qui sorge la nostra curiosità di scoprire qualche dettaglio in più a riguardo.
Ecomostri nel senso migliore del termine
Guardando queste opere mastodontiche da lontano non ci si rende conto della loro reale dimensione. Sorgendo in distese sconfinate, non abbiamo la possibilità di confrontare una pala eolica con nulla che non sia una sua simile.
Come ovvio che sia, prima dell’istallazione vengono effettuate ricerche sulle correnti ventose che si palesano mediamente nella zona selezionata. In media comunque, una sola pala oscilla il suo peso attorno alle 200 tonnellate. Per quanto riguarda la lunghezza, queste possono variare: è possibile arrivare infatti ad un massimo di 80 metri.
Si tratta dunque di strutture molto pesanti, ideate però per cogliere anche la minima folata di vento, trasformandola in energia pulita. Per quanto riguarda la produzione media, non esiste un dato reale: tutto dipende dalla zona in cui questa sorgerà e dall’altezza a cui sono poste le pale. La speranza è quella di osservare un’espansione sempre più numerosa di queste costruzioni nei prossimi anni. Si tratterà di un grandissimo favore che faremo al nostro Pianeta e di conseguenza a noi stessi.