Siamo abituati a pensare ai cambiamenti climatici come ad un processo che procede a rilento nel tempo ed interesserà maggiormente i nostri figli. Questa non è altro che una mezza verità: già oggi infatti possiamo riscontrare moltissime delle difficoltà che con il passare del tempo renderanno il nostro mondo un posto peggiore.
Dunque non è affatto sbagliato provare un senso di colpa nei riguardi dei nostri figli. Oltre che del rispetto della natura, in questo caso parliamo di un disinteresse verso la situazione che questi ultimi dovranno affrontare. I responsabili siamo noi, e questo dovrebbe pesare sulla nostra voglia di cambiare la nostra routine.
L’alba del giorno dopo
Hollywood ha capito benissimo che questo tipo di dinamiche ci spaventano alquanto, e vede bene di fornirci almeno una pellicola all’anno in cui queste dinamiche sono esasperate. Si pensi a “The day after tomorrow” (2004), dove i cambiamenti climatici sono i protagonisti di scene apocalittiche in cui la vita dell’uomo è messa a serio rischio.
Una ricerca condotta da un pool di esperti dell’Istituto di ricerca sull’impatto climatico di Potsdam, dell’Università di Potsdam e della Columbia University ha simulato ciò che potrebbe accadere di qui a poco tempo sulla Terra. Lo studio, pubblicato su Nature non è certo benaugurante: con un aumento di 4 gradi rispetto all’epoca pre-industriale rischiamo di perdere moltissime cose a noi care.
Tra queste, una serie di città che finirebbero sott’acqua a causa dell’aumento del livello del mare di circa 6 metri e mezzo. Le più note della blacklist scaturita dalle proiezioni sono New York, Shanghai e Londra. Insomma, non ci resta che sperare in un errore di calcolo. O forse, ancora meglio, di cambiare le nostre abitudini e portare più rispetto al nostro amato Pianeta.