Negli ultimi giorni, appena iniziato agosto, il clima sembra averci concesso una piccola tregua. Le temperature che abbiamo avuto modo di vivere durante lo scorso mese infatti sono state a dir poco insopportabili. Anche in un paese famoso per il suo clima mite come l’Italia infatti il termometro ha fatto segnalare dei picchi preoccupanti.
Non occorreva nemmeno leggere dei numeri certi per fare un’affermazione. La totale assenza di vento, unita a tassi di umidità molto elevati e più in generale a temperature altissime hanno inficiato sulla vivibilità del nostro Pianeta durante il mese passato. Siccome ci piace essere precisi però, abbiamo raccolto dei dati appena pubblicati che aiutano a focalizzare la situazione…
Situazione gravissima
D’altronde non siamo affatto sorpresi: da 18 anni a questa parte non è esistito un mese del calendario che non abbia fatto registrare almeno una volta una temperatura sopra le medie abituali. Oggi vi segnaliamo dei dati raccolti dal Copernicus Climate Change Service (C3S) che assegnano a luglio 2020 un primato abbastanza triste.
Quelli appena conclusi sono stati infatti i 31 giorni di luglio più caldi da quando le misurazioni sono ritenute affidabili. In realtà la media si inserisce al terzo posto di questa speciale classifica, sotto allo stesso mese del 2016 e dello scorso anno, il 2019.
Il discorso comunque è abbastanza semplice, e ce ne accorgiamo anche e soprattutto dai numeri. La tendenza è quella all’aumento continuo delle temperature, e dunque all’avvicinamento inesorabile del punto di non ritorno per le condizioni di vita sulla Terra. L’Organizzazione meteorologica mondiale, in questo senso, ha fornito una previsione drammatica: entro uno dei prossimi 5 anni, le temperature medie si alzeranno fino ad un massimo di 1.5 gradi centigradi.