Pensare in maniera fatalista potrebbe indubbiamente aiutarci a vivere in maniera più serena. Di certo però il nostro Pianeta ci ha dimostrato che a causa di un sentimento molto vicino al disinteresse, le carte in tavola cambiano. Come ovvio che sia, naturalmente, questi cambiamenti non possono che scaturire una oggettiva difficoltà, date le condizioni fondamentali che vengono a modificarsi.
I cosiddetti “equilibri naturali” infatti non rappresentano esclusivamente un modo di dire. Madre Natura – questa volta il fatalismo è ammesso – sembra aver previsto ogni cosa. Tutto, si, tranne ciò che sta risultando fatale per la salute del Pianeta Terra: la stupidità umana. Alcune specie animali ad esempio rischiano l’estinzione: nessuna novità osserverete. E se vi dicessimo che queste sono molto più importanti di quanto possiate pensare?
Addio impollinazione
Prendiamo l’esempio più eclatante per farvi rendere conto del danno che rischiamo di correre: quello relativo alla sopravvivenza delle api. Moltissimi censimenti su questi insetti, negli ultimi anni, hanno dimostrato una moria anormale. Le cause sono sotto gli occhi di tutti: si va dai banali cambiamenti climatici all’utilizzo spropositato di pesticidi e prodotti per l’efficientamento dei risultati produttivi delle piante.
Qui sorge il problema: con la scomparsa delle api, potremmo pensare esclusivamente alla rinuncia del prodotto per le quali sono celebri, cioè il miele. Così non è affatto, poiché il processo di impollinazione che queste compiono risulta fondamentale ai fini della riproduzione delle piante stesse.
Il rischio dunque è molto più grave del previsto: non rischiamo esclusivamente di perdere uno degli animali più belli ed interessanti che esistano, e nemmeno solo il miele. Con la scomparsa delle api mettiamo in discussione la sopravvivenza della nostra specie.