UN GHIACCIAIO SUL MONTE BIANCO È SPROFONDATO DI 30 METRI: I RILEVAMENTI DI LEGAMBIENTE
La realtà che si viene a creare di conseguenza ai cambiamenti climatici non è sempre tangibile al 100%. Esistono infatti alcune situazioni in cui gli effetti di questo processo sono toccabili con mano, ma non sempre va in questo modo.
Gli equilibri perfetti previsti da Madre Natura, una volta intaccati, difficilmente tornano a quella che era la normalità precedente. In conseguenza a ciò, ci accorgiamo di un danno provocato dalle nostre azioni solo nel momento del cosiddetto apice del climax. Oggi vogliamo raccontarvi di qualcosa che succede silenziosamente a più di 4000 metri di altezza.
Lontano dai nostri occhi
Legambiente è una delle associazioni ambientaliste che ha più a cuore la situazione del territorio italiano. Quando facciamo riferimento a questo, non parliamo esclusivamente dei luoghi più celebri e visitati. L’Italia infatti è anche il fondale marino più sconosciuto e la cima di una montagna qualunque. Proprio rispetto a quest’ultimo esempio, negli scorsi giorni è stata palesata una realtà sconcertante.
Il ghiacciaio Miage, situato sul versante italiano del Monte Bianco, è sprofondato di circa 30 metri negli ultimi tre decenni. Le misurazioni effettuate mostrano infatti una discesa preoccupante, poco visibile se non da esperti minuti di dati precisi.
“Il ghiacciaio del Miage è il più himalayano dei ghiacciai italiani, perché copre un dislivello altimetrico che va dalla cima del Monte Bianco fino alla Val Veny, a pochi passi dalla strada carrozzabile. Con questo particolare ghiacciaio abbiamo iniziato il nostro racconto sullo stato di salute dei ghiacciai alpini italiani, perché i cambiamenti che ha subito sono molto peculiari rispetto ad altri che stanno sparendo”