CINA, DRONI CONTRO L’INVASIONE DI LOCUSTE PER DIFENDERE I RACCOLTI
Il caldo torrido è definitivamente arrivato. In questo periodo dell’anno abbiamo modo di godere appieno della nostra libertà, sfruttando le vacanze estive nel migliore dei modi. Non è però sempre tutto rose e fiori: esistono infatti delle eventualità che durante questo periodo generano panico nella popolazione.
Una di queste è certamente l’altissimo numero di incendi. Il fatto che il terreno sia più asciutto a causa delle alte temperature, tende a seccare le piante. Basta un mozzicone di sigaretta dunque per generare delle fiamme altissime ed incontrollabili. In alcune zone del mondo, oltre all’ipotesi incendi, in questo periodo si verifica un’invasione che mette a fortissimo rischio la sopravvivenza dei raccolti.
A mali estremi, estremi rimedi
Parliamo di un’invasione di locuste che momentaneamente hanno distrutto 90 chilometri quadrati di piantagioni. Ciò è avvenuto in Cina, nella provincia meridionale dello Yunnan, al confine con Myanmar, Laos e Vietnam.
Questi animali provengono proprio dalle zone circostanti, e probabilmente sono attirati dal caldo e dalla dose massiccia di cibo potenziale. Sono stati allontanati nei giorni scorsi almeno 60 mila lavoratori: è stato effettuato infatti un intervento straordinario con dei pesticidi specifici.
L’insetto in questione è la locusta di bambù dalle spine gialle, endemica di quella zona del mondo e golosa di banane, riso e appunto canne di bambù. Il governo cinese, visto il progresso tecnologico, per quest’anno ha deciso di affrontare questi numerosissimi sciami con l’aiuto di alcuni droni.
Sembra uno scherzo, ma non è altro che la realtà: grazie a questi oggetti volanti telecomandati, è possibile seguire gli insetti anche durante le fasi di volo. Non siamo certo favorevoli ad uno sterminio di massa, ma quando la popolazione rischia di rimanere senza cibo occorre prendere dei provvedimenti drastici ed efficaci.