Curiosità

TUTELA DEL LUPO, L’UNIONE EUROPEA FA SENTIRE LA SUA VOCE A RIGUARDO

Il 2020 ci ha messi di fronte ad una realtà che in pochi avrebbero previsto. Fondamentalmente, nonostante la pandemia in atto possa essere definita una vera e propria tragedia, occorreva che la specie umana tornasse con i piedi per terra.


Una sana dose di realismo infatti non risulta mai deleteria, soprattutto quando può servire a restituire degli equilibri che sembravano essere andati persi. Quando facciamo questa affermazione, pensiamo soprattutto al rispetto nei confronti del Pianeta in senso ampio. L’ambiente, le piante e gli animali, secondo una visione antropocentrica della realtà, sono di contorno: non c’è nulla di più sbagliato.

Una tutela per tutti

Parlando dell’argomento animali, riteniamo davvero anacronistico il fatto di dover trattare tematiche come cattura e sfruttamento. Occorre semplicemente avere una piccola dose di rispetto verso il mondo che ci circonda per osservare che soggiogare delle specie alle nostre necessità non è una scelta corretta.

I lupi sono tra gli animali più interessati a questo tipo di logiche: fin dall’antichità vengono catturati in maniera illecita per interesse umano. Questo alcune volte può corrispondere all’eliminazione di una “minaccia” rappresentata proprio dall’animale in questione. La tutela prevista, in linea di massima, riguardava il contestoselvatico“: nel momento in cui il lupo si avvicina ad un paese, ci si sente liberi di poterlo allontanarecon le cattive“.

Arriva da qualche giorno una buona notizia sulla questione: la direttiva dell’Unione Europea definita “habitat” è ampliata ed estesa anche agli esemplari che arrivano fino ai centri urbani. Questa puntualizzazione arriva successivamente alla pronuncia della Corte in merito ad un fatto reale. Parliamo della cattura di un lupo avvenuta in Romania nel 2016 che si aggirava minacciosamente nei pressi di un villaggio.

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