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IN EUROPA FA SEMPRE PIÙ CALDO: TEMPERATURE DA RECORD IN SPAGNA

Durante il periodo più intenso della pandemia di Coronavirus vi abbiamo riportato alcuni buoni segnali che il nostro Pianeta ci ha fornito rispetto alla condizione dell’ambiente. La pausa di moltissime attività antropiche imposta dal distanziamento sociale infatti ha scaturito dei risultati sensazionali.


Il punto dolente del discorso è che purtroppo, una sospensione temporanea di un paio di mesi può dare benefici esclusivamente nel breve periodo. Allargando l’arco di tempo preso in analisi infatti, i miglioramenti finiscono per svanire. Il disinteresse è qualcosa che va avanti da secoli, e che negli ultimi decenni sembra essere arrivato a vette inarrivabili. Ciò comporta inevitabilmente una lunga attesa rispetto all’inversione delle tendenze osservate.

Ay que calor

L’inquinamento dell’atmosfera comporta, quando protratto, l’innalzamento delle temperature medie. Quello appena descritto è un processo che sul nostro Pianeta va avanti da moltissimi anni e che difficilmente si interromperà a breve.

In tutta Europa, in questi primi giorni d’estate, stiamo osservando temperature torride. Queste come prevedibile vedono i loro picchi nei paesi più a sud, cioè l’Italia e la Spagna. Proprio nel caso di quest’ultima, alcuni dati mostrano come l’impennata che si sta verificando ha una sua costanza particolarmente preoccupante.

L’Agenzia meteorologica spagnola (AEMET) ha rilasciato pochi giorni fa un report proprio in merito all’innalzamento delle temperature, in cui si è segnalata una media di incremento decennale pari a 0,3 gradi a partire dal 1960. Gli esperti segnalano che da quella data il termometro ha fatto registrare un aumento importantissimo: +1,7°.

Di fronte a numeri del genere, non si può far altro che riflettere. L’augurio è che nei prossimi sessanta anni, questa tendenza possa essere invertita. Ne va della nostra vita e di quella delle generazioni future.

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