Vi parliamo quasi con cadenza giornaliera delle conseguenze che i cambiamenti climatici stanno apportando al nostro Pianeta, e più in generale alla vita dell’uomo sulla Terra. Nella maggior parte delle interpretazioni queste dovrebbero inficiare sull’esistenza dei nostri figli e di coloro che verranno dopo di loro, ma già oggi troviamo dei riscontri piuttosto tangibili in merito.
Ci piace pensare di poter agire secondo le nostre preferenze: così non è affatto. Il concetto di essere ospiti e non proprietari ci è evidentemente sfuggito di mano. Probabilmente ce ne siamo accorti troppo tardi, ma questo non ci giustifica di certo a fare come se nulla fosse.
Un mare di nebbia
Non è ben chiaro ancora quale sia l’impatto sulla crescita della vegetazione della nebbia, ma certamente influisce. Probabilmente, quasi scontato, c’è di mezzo l’umidità. Sta di fatto che, secondo moltissime correnti di pensiero, la correlazione esiste eccome.
Sull’argomento, recentemente, è stata pubblicata una ricerca dell’Indiana University. Gli esperti hanno messo in evidenza il legame tra le due variabili, sottolineando come in determinate zone del mondo, sparse in maniera eterogenea, questa stia diminuendo con una costanza impressionante.
La perdita della nebbia può rappresentare una minaccia per piante e specie di insetti in queste regioni, maggior parte dei quali non esiste altrove. L’impatto di questo fenomeno è già molto chiaro. Se riuscissimo a combinare le nostre conoscenze con il supporto dei dati satellitari potremmo potenzialmente influenzare le politiche di protezione ambientale relative a queste regioni più a rischio.
Questo un breve estratto della ricerca, apparsa su Geophysical Research Letters solo pochi giorni fa.