Ambiente

ONDATE DI CALORE SEMPRE PIÙ INSOSTENIBILI: ECCO LA RICERCA CHE CI AIUTA A FARE IL PUNTO

Per ciò che riguarda la situazione dei cambiamenti climatici, in moltissimi casi ci affidiamo alla lettura di dati provenienti da fonti autorevoli. Sarebbe sbagliato fare diversamente, poiché una statistica calcolata da una fonte poco attendibile rischierebbe di essere fuorviante.

Al di la di ciò, però, ognuno ha una propria sensibilità: di questa, difficilmente possiamo fare a meno. Non occorre essere scienziati con esperienza decennale infatti per osservare e sentire sulla propria pelle che il caldo sta diventando sempre più torrido. Non facciamo riferimento alle stagioni, ma all’eterogeneità delle condizioni climatiche: è del tutto normale che in estate si provi una sensazione di sofferenza rispetto alla temperatura. Molto meno normale invece è una costanza di eccesso di questa, in un lasso di tempo troppo lungo.

Ai limiti della vivibilità

Ciò che alcuni ricercatori della University of New South Wales di Sidney hanno fatto, è stato ricostruire una mappatura delle ondate di calore avvenute sul nostro Pianeta dal 1950.

La pubblicazione avvenuta su Nature Communications si basa sul dato del cumulative heat. Si tratta della somma delle temperature in eccesso rispetto alla media di ogni zona. Tramite questo dunque si è ricostruita una sorta di “storia del caldo“: ciò che balza agli occhi è sicuramente una costanza che definire preoccupante ci sembra un eufemismo.

“Negli ultimi 70 anni abbiamo visto ondate di calore sempre più frequenti e sempre più lunghe, e il trend purtroppo sembra in aumento. Anche il caldo cumulativo mostra un’accelerazione simile: in media globalmente è aumentato tra uno e 4,5 gradi centigradi ogni decade, ma in alcune zona, come il Medio Oriente, parti dell’Africa e del Sud America, il trend è di circa 10 gradi in più per decennio”

Parola di Sara Perkins Kirkpatrick, climatologa nonché coautrice di questo studio tanto utile quanto spaventoso.

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