Ogni giorno ci prodighiamo nel segnalare i problemi che affliggono il mondo odierno sotto il profilo ambientale. Quando lo facciamo, tendiamo ad affermare che, dopo aver raggiunto il celebre “punto di non ritorno“, sia nata una nuova consapevolezza.
Come spesso accade infatti l’uomo agisce nella medesima maniera: arriva a riscontrare un problema solo nel momento in cui questo si fa serio ed arriva ad essere quasi irreparabile. Non è un’esagerazione affermare che non apprendiamo nulla dai nostri errori, altrimenti ciò che stiamo per raccontarvi non sarebbe potuto accadere. I numeri e le statistiche non mentono, anche se in questo caso sarebbe stupendo sperare il contrario.
Un controsenso assurdo
L’Unione Europea, tra le varie cose, ha spesso messo in mostra uno dei suoi più grandi vanti: l’aumento delle aree verdi nell’intervallo che va tra il 1990 ed il 2015. Effettivamente nel vecchio continente queste hanno visto un incremento per circa 90.000 km2. Un ottimo risultato, considerate le dinamiche di disboscamento delle quali parliamo spesso.
Ma il punto sta proprio qui: si tratta di uno dei più grandi controsensi che possiate immaginare. Oltre alle aree verdi, i dati forniti dalle immagini del satellite di Global Forest Change dimostrano che anche il disboscamento è in aumento sul suolo europeo. Secondo lo studio pubblicato su Nature infatti è riscontrabile un aumento incredibile dei tagli di alberi negli ultimi anni. Solo nel biennio 2016-2018 questa attività è aumentata per circa il 50%.
I motivi sono sempre i medesimi: interessi economici derivanti da costruzioni edilizie e da necessità di terreno coltivabile. Lasciateci dunque continuare ad avere un pensiero nichilista: non vi sembra tutto davvero assurdo?