Quando parliamo di argomenti che riguardano ciò che accade nello spazio, la curiosità è sempre ad altissimi livelli. Sentirci parte di un qualcosa di molto più grande di noi, nonostante ci possa mettere in agitazione ridimensionando filosoficamente la nostra esistenza, ha dei suoi lati positivi.
Si, è vero, concetti del genere possono generare ansia. Ma perché non vederla dal punto di vista fraterno? Proprio perché non contiamo quasi nulla in questo universo, osservare il cielo dovrebbe farci sentire ancora più uniti tra noi. Fatto sta che, ogni volta che succede qualcosa di differente dalla normalità sopra le nostre teste, tendiamo ad interessarci per osservare il tutto direttamente con i nostri occhi.
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In questi giorni ad esempio, stiamo assistendo al passaggio di una cometa nelle “vicinanze” della Terra. Il suo nome, secondo la comunità scientifica è C/2020 F3, ma comunemente è definita Neowise. Questo appellativo lo mutua dal telescopio spaziale che il 27 marzo scorso ne ha scoperto l’esistenza.
L’Istituto Nazionale di Astrofisica ha voluto preparare un vademecum per dare a tutti l’opportunità di osservare un evento tanto insolito quanto interessante.
A partire dall’11 luglio sarà preferibile cercarla alla sera bassa sull’orizzonte di nord-ovest, fra le 21 e le 24 (ora estiva). Fra il 14 e il 15 luglio la cometa diventerà addirittura circumpolare per il nord Italia, ossia potrà essere seguita per tutta la notte. Da questa data la Neowise sarà visibile alla sera dalle ore 21 (estiva) a circa 17° di altezza sull’orizzonte di nord-ovest, passerà alla culminazione inferiore a nord attorno all’una di notte, poi tornerà a salire sull’orizzonte fino a raggiungere i 12° di altezza verso l’alba.
Neowise sarà visibile esclusivamente nell’emisfero boreale, ma contrariamente alla maggioranza delle sue simili, sarà molto semplice da individuare seguendo informazioni precise. L’INAF aggiunge:
Il periodo di visibilità circumpolare durerà fino al 23 luglio, poi la visibilità serale prevarrà definitivamente su quella mattutina per l’effetto combinato dell’allontanamento della cometa dal Sole e il moto orbitale della Terra.