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LE NAVI DI LINEA NEL MEDITERRANEO RACCOGLIERANNO CAMPIONI D’ACQUA: IL PROGETTO RIVOLUZIONARIO

Molto spesso la critica che si muove nei confronti della nostra specie è quella di non essere capace nell’individuare le vie di mezzo. Finiamo infatti per passare da un eccesso all’altro in moltissimi frangenti della nostra esistenza. Un esempio che possa rendere l’idea è sicuramente quello relativo alla questione ambientale.


Per decenni, o addirittura secoli, abbiamo anteposto i nostri interessi personali ed economici a quelli del nostro Pianeta. Nel momento in cui ci siamo resi conto che gli abusi compiuti sono diventati insostenibili, abbiamo attivato le nostre menti affinché si trovassero soluzioni di rimedio. Superfluo forse dire che sarebbe bastato agire in maniera più coscienziosa per evitare il problema a monte.

Tutto sotto controllo

Recentemente, proprio in questo senso, è sorta un’idea che potrebbe unire la continuazione di una vita “normale” all’attenzione che l’ambiente merita. Nello specifico parliamo della situazione che si è venuta a creare nelle acque marine di tutto il mondo: l’inquinamento antropico sta rendendo i mari sempre meno vivibili per la flora e la fauna.

L’idea è quella di utilizzare i traghetti di linea per recuperare campioni di acqua marina ad intervalli prestabiliti. In questa maniera, dopo un’analisi chimica, verrebbero rilevate le tracce di organismi presenti in quella specifica località. Partirebbe dunque una mappatura su scala importante, quantomeno corrispondente alle tratte delle navi.  L’iniziativa, ideata da Bicocca Università del Crowdfunding, sarà chiamata Tutti pazzi per il Mediterraneo! – MeD for Med”

“Questo del Dna ambientale è un approccio di studio nuovo destinato a diventare la tecnica del futuro per l’indagine sulla biodiversità. Per promuoverlo abbiamo scelto di puntare sul crowdfunding, una formula di acquisizione fondi che vede il pubblico sempre più protagonista nell’ambito scientifico perché direttamente coinvolto nella raccolta o dei dati o dei finanziamenti.”

Parola di una delle ricercatrici che ha portato avanti questo progetto vincente.

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