Per un cambiamento drastico della mentalità dei cittadini a fini ambientalisti occorrono buoni esempi. Fare la raccolta differenziata all’interno della propria abitazione per “moda” è concesso, il fine ultimo è troppo importante per fare attenzione anche ai motivi personali.
Certo è che se i grandi marchi e soprattutto le istituzioni non facilitano la questione, incentivando questa pratica, sarà quasi impossibile una conversione totale del sistema di smaltimento dei rifiuti. Questo è un compito che ovviamente spetta ad ognuno di noi, ma che può essere certamente indotto da chi si occupa delle cosiddette facilities. Il fine ultimo è comune e soprattutto ammirevole: sarebbe assolutamente il caso di remare tutti dal medesimo lato.
Ronald, versione green
Un ruolo fondamentale in questo ambito lo hanno certamente i grandi marchi, soprattutto nel campo alimentare. L’azienda regina del fast food mondiale, McDonald’s, ha recepito il messaggio da diversi anni, ed attua da almeno un decennio logiche ambientaliste all’interno delle proprie strutture.
È stato recentemente avviato inoltre il progetto “Better M“:
ha l’obiettivo di ridurre la plastica monouso e massimizzare il riciclo del packaging.
In Italia il 100% degli imballi in carta sono certificati o riciclati e sono già partite nuove soluzioni.
250 tonnellate di plastica risparmiate ogni anno con la sola eliminazione dei tappi per le bevande.
Non contenti, i vertici dell’azienda hanno voluto imporre un altro cambiamento. Parliamo del tappo di plastica precedentemente utilizzato per servire il gelato McFlurry, considerato superfluo. Grazie a questa modifica di design verranno risparmiate circa 1.200 tonnellate di plastica all’anno su scala mondiale. È assolutamente lecito essere contrari a questo genere di ristorazione, ma non ai nobili intenti che, almeno McDonald’s, mette in campo.