Quando possediamo o semplicemente abbiamo a che fare con un animale, capita spesso di empatizzare con esso. Non serve nemmeno una particolare affinità con questo mondo per guardare negli occhi una bestia e rendersi conto che ha piacere ad essere li con noi in quel momento.
La tattica delle coccole funziona nella maggior parte dei casi: dopo qualche carezza guadagnerete un rispetto e un’amicizia che difficilmente sarà replicabile da un essere umano. Mentre scrivevamo queste parole pensavamo ai cosiddetti “pet“, cioè animali casalinghi come cani e gatti, ma anche ad un altro, leggermente meno banale: il cavallo.
Intelligenza acuta
Parliamo di una specie che vive da sempre al fianco dell’uomo. Fin troppo sfruttati, i cavalli sono sempre stati accanto a noi su questo Pianeta. Mai annoverati veramente tra i “migliori amici” dell’uomo, questi sanno essere fedeli come poche altre bestie.
Una ricerca ha voluto sondare proprio in questo campo, cercando di capire cosa li leghi in maniera così intensa alla nostra specie. Questa, condotta dalle Università di Tours, Rennes e Nouzilly e pubblicata su Nature ha fornito dei risultati davvero sorprendenti.
Sembra infatti che i cavalli abbiano una memoria impressionante. Secondo gli etologi infatti questi sono in grado di ricordare i volti dei loro amici umani anche dopo moltissimi mesi dall’ultimo incontro.
Al netto di pregiudizi sperimentali e altre interferenze, i risultati della ricerca parlano chiaro: i cavalli hanno una avanzata capacità di riconoscimento facciale e sono in grado, esattamente come gli uomini, di riconoscere tra la foto di un essere familiare e quella di uno sconosciuto, anche se non appartiene alla loro stessa specie.
Dunque non vale esclusivamente per le visite di persona, ma anche con delle immagini bidimensionali. La controprova, dopo il periodo di lockdown sarà molto semplice: se possedete un cavallo, questo vi avrà sicuramente riconosciuti nonostante la vostra assenza per più di due mesi.