La natura è piena di misteri, e con lei anche tutto ciò che riguarda il mondo animale. Vi sarà certamente capitato di osservare il vostro cane o gatto vivere dei momenti della propria vita in solitaria, domandandovi cosa gli stesse passando per la testa. Pensiamo anche alle passeggiate: spesso per i nostri cuccioli queste sono un’ottima occasione per abbaiare assieme ai propri simili.
La questione del linguaggio animale è da sempre molto interessante. Al nostro udito sembra tutto molto simile, ma la scienza si è domandata se effettivamente fosse così. Un cane abbaia seguendo un alfabeto? Un gatto che vive in Italia miagola nella stessa “lingua” di uno che vive nella periferia di Istanbul?
Miao, ma in svedese
Mai porre domande del genere a chi studia proprio questo genere di argomenti: lo spronerete a compiere una ricerca a riguardo. Ed infatti è proprio quello che è accaduto in Svezia. Alcuni studiosi dell’Università di Lund, nel sud della penisola scandinava, hanno voluto analizzare il linguaggio dei gatti, cercando di capire se sia lecito pensare all’esistenza di qualcosa di simile ai “dialetti“.
I risultati dello studio non sono ancora stati resi noti, ma probabilmente saranno pubblicati entro la conclusione del 2021. Parametri come tono di voce e intonazione saranno certamente protagonisti indiscussi della questione. Altra accortezza sarà quella di espandere lo studio anche a diverse altre zone del paese, come quella di Stoccolma, per avere un campione più ampio e diversificato.
Momentaneamente dunque possiamo ancora esprimere la nostra sensazione a riguardo, non avendo prove empiriche. La nostra idea è che non esista nulla di simile ai dialetti e che in moltissimi casi i suoni emessi siano esclusivamente frutto dell’istinto animale, senza dunque un significato intrinseco da espletare.