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LA CATALOGNA PROTEGGE I SUOI ULIVI CENTENARI: DA OGGI LA NUOVA LEGGE

Più il tempo passa, più le città in cui viviamo si espandono sia sotto il profilo del territorio, sia per quanto riguarda la popolazione. Questo processo di accentramento non fa altro che palesare una necessità di nuovi territori edificabili nelle zone limitrofe alle metropoli mondiali. Nella maggior parte dei casi a farne le spese è la natura.

Le logiche di disboscamento infatti possono essere scaturite da diversi fattori, che hanno sempre e comunque a che fare con l’uomo. Che sia per edificare nuove zone residenziali o per creare nuovi campi da coltivare, il discorso rimane il medesimo. Questo processo è in continua espansione da diversi decenni, e sarebbe il caso di fermarlo.

Diamoci un taglio

Vi invitiamo a pensare a questo discorso sotto il profilo temporale: un albero, per assumere la forma con cui siamo abituati a conoscerlo, può impiegare anche uno o più secoli. Con strumenti efficaci come seghe elettriche e gru, il taglio può avvenire in pochissime decine di minuti. Non possiamo girarci attorno: uccidere una pianta in questa maniera è realmente un abominio.

Nelle scorse giornate, la regione autonoma spagnola della Catalogna ha emanato un provvedimento volto proprio a salvaguardare la sacralità di alcuni alberi. Il parlamento ha infatti approvato infatti una legge per cui è diventato proibito sradicare gli ulivi secolari che contraddistinguono la zona. La battaglia combattuta da associazioni ambientaliste come Ciudadanos ha finalmente dato i suoi frutti.

La legge considera protetto l’ulivo che ha un perimetro del tronco uguale o maggiore di 350 centimetri assieme ad un’altezza di 130 centimetri dal suolo o che ha più di 350 anni. Speriamo che questo provvedimento possa fungere da esempio per tutto il territorio spagnolo, e più in generale per quello mondiale. Il patrimonio della flora andrebbe conservato con molta più cura rispetto a quella che abbiamo avuto fino ad oggi.

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