Durante il periodo del lockdown la gran parte della popolazione mondiale ha dovuto trovare una maniera alternativa per continuare a lavorare. Nella maggior parte dei casi gli uffici sono rimasti chiusi per evitare assembramenti, e i datori di lavoro hanno dovuto organizzare un sistema per rendere possibile il lavoro anche da casa.
In maniera quasi inaspettata, anche in Italia siamo riusciti a rendere questa pratica abbastanza diffusa. Siamo il paese della burocrazia e delle carte per antonomasia, ed era lecito avere qualche riserva a riguardo: ci riteniamo al contrario piacevolmente sorpresi. Questo sistema è interessante e prolifico anche sotto il profilo ambientale: vengono abbattuti infatti i consumi di benzina, lo smog rilasciato dalle macchine ed il tempo medio trascorso nel traffico dai cittadini.
Qualche difetto, come rimediare?
La pratica dello smart working è nata da diversi anni, mettendo in risalto soprattutto degli aspetti positivi. Il rovescio della medaglia però esiste e va messo in luce. Una minor pressione dal punto di vista psicologico rispetto alla soggezione che implica un ufficio, rischia ad esempio di dilatare esageratamente i tempi.
Considerando che per il lavoro da casa occorre necessariamente un computer, gli occhi sono la vittima prediletta di questa nuova frontiera tecnologica. Oggi vogliamo suggerirvi dunque un paio di metodi efficaci per rilassare al meglio la vista.
Il primo di questi è totalmente pratico: non passate più di 2 ore consecutive davanti allo schermo. Concedetevi una pausa per una merenda o per una distrazione che non implichi lo sguardo rivolto verso un dispositivo tecnologico. Mentre lavorate, cercate di non fissare in maniera esagerata il vostro pc. Basterà sollevare lo sguardo ad intervalli regolari per vedere un netto miglioramento.
Infine, vi proponiamo un metodo classico ed infallibile: quello degli impacchi. Questi possono essere effettuati con fette di cetriolo fresco o con asciugamani imbevuti di un liquido caldo e nutriente. Vi consigliamo in questo caso l’utilizzo di the o camomilla, applicabili anche imbevendo dei dischetti di cotone.