Ambiente

ARCHITETTURA SOSTENIBILE: SINGAPORE, UNA FORESTA ALL’INTERNO DELL’AEROPORTO

Quando l’architettura e la natura si fondono, si mette in atto uno degli intenti più belli ed interessanti che siano mai stati ideati. La “confusione” tra opere naturali ed opere umane solitamente è qualcosa di irraggiungibile. Esistono strutture però, in grado di assecondare questo intento nel migliore dei modi.

A Singapore ad esempio, il Jewel Changi Airport è un piccolo “gioiello” di questa tecnica. L’hub di transito, sosta e collegamento tra i terminal dell’aeroscalo è immerso in un parco tropicale, con una spettacolare cascata. In questo caso dunque non è solo il futuro ad essere “green“, ma anche il presente. Andiamo a conoscere qualche curiosità.

Davvero unico

Singapore con il passare degli anni sta guadagnando la nomina di città più green del mondo, grazie soprattutto all’architettura di Moshe Safdie, ideatore del celebre Hotel Marina Bay Sands. Parliamo in ogni caso di una metropoli dalle dimensioni impressionanti, che funge molto spesso da scalo per i collegamenti aerei intercontinentali.

Il suo aeroporto, dotato di quattro terminal, ha visto sorgere da poco il “jewel”. Parliamo dell’Hub di raccordo tra questi, cioè una struttura polifunzionale ed ultra tecnologica. Questa infrastruttura è stata concepita da Safdie come un meraviglioso ecosistema verde, nel quale il paesaggio disegna e connette in modo fluido e vitale lo spazio. In questo modo regala ai visitatori un’esperienza senza alcun precedente.

L’edificio di più di 135 mila metri quadri, vede al suo interno una vera e propria foresta pluviale. Questa occupa circa 22 mila metri quadri ed è composta di 3000 alberi e 60 mila medi e piccoli arbusti. Al centro della struttura troviamo un vortice d’acqua alto 40 metri, che grazie ad un sistema di ricircolo molto tecnologico, aiuta a mantenere la temperatura ideale ed irriga le piante. Insomma, qualcosa di davvero sensazionale.

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