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RACCOLTA DIFFERENZIATA: IN ITALIA ANCORA MOLTA DISPARITÀ A SECONDA DELLE ZONE

Da qualche anno gli abitanti del Pianeta Terra sembrano essersi accorti che la situazione ambientale stava sfuggendo di mano. Non è un caso infatti che con il passare del tempo, anche a livello politico, le tematiche relative al rispetto della natura siano sempre più al centro della discussione. Negli ultimi anni, anche grazie al successo di alcuni personaggi “faro” di questa battaglia, le cose sembra che stiano cambiando.

L’impegno deve essere su moltissimi fronti, ma il focus rimane comune: bisogna rispettare il più possibile gli equilibri che la natura ha mostrato da sempre. Questa infatti esiste da moltissimo tempo. Sicuramente molto di più rispetto a quello che il genere umano ha passato sulla Terra.

Disparità lampanti

Per quanto riguarda il nostro paese, è sempre più sviluppato il sistema di raccolta differenziata dei rifiuti. Questo fa si che il pattume non debba essere smaltito in una maniera sommaria a causa della moltitudine di tipologie presenti nello stesso contenitore. A seconda del materiale poi, avviene un tipo di eliminazione o riciclo differente.

Dati raccolti su tutta la penisola però dimostrano come questa pratica non abbia preso corpo in maniera omogenea in tutto il paese. C’è da dire che non tutte le zone prese in esame hanno la medesima produzione di rifiuti differenziabili. Ad esempio, in media, il nord est italiano produce quantitativi molto più alti di pattume.

Altrettanto però, quella appena citata è la macro regione con il più alto tasso di raccolta differenziata, con più del 68% dei rifiuti totali. Per quanto riguarda la Sicilia, il dato è spaventoso: solo il 21% di ciò che si può differenziare finisce nel giusto secchio. È indubbiamente una questione di possibilità offerte dalle autorità, ma è prima di tutto una questione di civiltà.

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