Salute e benessere

ORTISEI, IMMUNITÀ DI GREGGE QUASI RAGGIUNTA: ECCO IN CHE MODO

La realtà sembra essere cambiata profondamente rispetto a qualche mese fa. Il virus non ha colpito esclusivamente le persone contagiate, ma in qualche modo ha travolto la vita di tutti. Basti pensare all’inizio del 2020: pensarci tutti con le mascherine prima dell’estate ci avrebbe provocato sicuramente un sorriso.

Non si tratta di logiche ipocondriache, ma semplicemente di realismo. Fondamentalmente in questo periodo di ritorno alla “libertà”, l’attenzione deve essere ancora maggiore. Le vecchie abitudini potranno continuare ad essere portate avanti non dimenticando mai che il livello di attenzione ai piccoli dettagli potrà risultare cruciale. Solo con un impegno comune riusciremo a non finire di nuovo in un baratro che non vorremmo mai si replicasse.

La natura fa il suo corso

Chiusi dentro casa da diversi giorni, tutti gli italiani sono rimasti sbalorditi dalle dichiarazioni iniziali sul tema Coronavirus del premier inglese Boris Johnson. Parlò infatti di “immunità di gregge“, un termine che mette i brividi solo a sentirlo. Come abbiamo avuto modo di osservare, anche visto il rischio provato sulla propria pelle da parte di Johnson, le decisioni riguardo il lockdown sono state ben altre.

Approfondendo la questione abbiamo capito che in realtà un’immunità di gregge è un concetto giusto, ma a cui va dato del tempo per realizzarsi. Nella città di Ortisei ad esempio, in piena Val Gardena, sostanzialmente questo traguardo si è raggiunto. Tramite i test sierologici disponibili privatamente infatti, si è avuto modo di osservare che circa il 49% del campione analizzato possiede gli anticorpi. Il fatto che i morti non siano stati molti nella stessa zona è spiegabile in due modi: innanzitutto l’età media dei residenti è abbastanza bassa. In seconda battuta, la quarantena casalinga è stata svolta in maniera esemplare.

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