In questo momento storico la salute pubblica sembra essere tornata di moda. Lo diciamo con questa aria simile a quella di una battuta, poiché è stata necessaria una crisi sanitaria prima nazionale e poi mondiale a far scattare la scintilla.
La realtà è che siamo completamente disorientati, la lancetta della nostra bussola ha indicato per anni una direzione errata rispetto a quella che avremmo dovuto perseguire. La salute e l’ambiente dovrebbero essere delle priorità su cui fondare una società solida Si tratta di elementi troppo basilari per poter pensare che interessi personali e giochi politici possano avere la meglio. Qualcuno direbbe “meglio tardi che mai“: è vero, purtroppo è così.
Sala fa sul serio
Avendo perso l’orientamento per troppo tempo, è arrivato il momento di ricalibrare ogni cosa, ponendo il focus su quelli che sono davvero gli elementi prioritari. Durante il periodo di lockdown ad esempio è nata una polemica sulla considerazione dei tabaccai come “servizi essenziali” per la nostra società.
Qualche mese fa, il sindaco di Milano Beppe Sala ha annunciato che entro il 2030 nel capoluogo lombardo sarà vietato fumare nei luoghi pubblici. Nel frattempo, il primo cittadino ha annunciato che:
“subito o a breve alle fermate dell’autobus o durante le code per i nostri servizi non si fumerà.
Il divieto di fumare all’aperto potrebbe essere introdotto attraverso un’ordinanza, se viene approvato il regolamento che conterrà regole su tanti aspetti. Il vero rischio infatti, è che l’emergenza inquinamento si riduca “a traffico e riscaldamento, ma c’è altro”
Condividiamo in maniera spassionata i concetti espressi da Sala. Si tratta di propositi nobili che andrebbero allargati a livello nazionale. La realtà dei fatti però è che sarà praticamente impossibile un divieto totale, intaccando la sfera delle libertà personali. La speranza è che in ogni caso l’ambiente torni ad essere tra le priorità della politica su scala mondiale.