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FRUTTA E VERDURA, PREZZI ALLE STELLE: IL REPORT DI COLDIRETTI

Durante il periodo del lockdown totale abbiamo avuto un rapporto molto particolare con la “spesa”. Inizialmente, appena emanati i primi decreti per il contenimento, hanno fatto moltissimo scalpore i comportamenti di alcuni cittadini che sono corsi nei supermarket notturni nell’esatto istante in cui ci veniva suggerito di rimanere a casa.

Dopo questo panico ingiustificato (i supermercati non hanno mai chiuso), il momento della spesa è diventato una delle pochissime occasioni per socializzare con persone diverse dai nostri coinquilini. A livello di mentalità, ci siamo divisi in due fazioni: alcuni hanno preferito uscire meno volte possibile, riempiendo carrelli fino a strabordare. Altri invece, hanno preferito comprare pochi viveri in maniera da poter uscire più spesso.

Ci sentiamo di condividere la scelta presa dalla prima di queste due categorie: non uscire non è certo stato divertente. Si è trattato di un sacrificio che tutti abbiamo compiuto per un bene più grande di quello personale.

Prezzi in aumento

Volenti o nolenti, ci siamo trovati di fronte a moltissimi scaffali vuoti. Per molti giorni, prodotti come lievito di birra e farina sono stati introvabili. La tendenza comunque è stata quella di tenere le dispense più piene del solito, una sorta di “scorta per la guerra“.

La filiera come detto non si è mai fermata, e Coldiretti ha voluto esaminare l’andamento dei prezzi di alcuni prodotti. Vediamoli nel dettaglio: La frutta ad esempio è aumentata dell’8,4%, la verdura ha fatto segnare un +5%, il latte +4,1% ed i salumi +3,4% in media.

A pesare è il persistere della chiusura di ristoranti, bar, agriturismi e, in molte regioni, anche dei mercati rionali e degli agricoltori che moltiplicando le offerte ampliano la concorrenza aumentando le possibilità di scelta dei consumatori.

I prodotti a lunga conservazione inoltre hanno visto delle impennate di prezzo considerevoli. Per citarne solo alcuni evidenziati dall’associazione degli agricoltori: pasta (+3,7%), zucchero (+2,4%), alcolici (+2,1%), pesce surgelato (+4,2%) e acqua (+2,6%).